Less is better ?

Collapse Show info

11 Giu 2014 in Blog

Author : Vincenzo Bernardi

Tags: , , , , , , , , , , , , ,

La domanda con cui inizio questo articolo riecheggia ormai da tempo su molti forum e blog fotografici e cioè la qualità delle fotocamere senza specchio “mirrorless”, ha raggiunto quella delle “vecchie” reflex? Sul web si trovano centinaia di pagine di chi si schiera per l’uno o per l’altro sistema e anche le case produttrici ci marciano sopra con slogan a mio avviso un po troppo avventati. La domanda me la sono posta anche io e ammetto che appena uscirono sul mercato, le snobbai pensando fossero solo l’ultima trovata di marketing. Effettivamente il livello qualitativo era scarso tanto che le compatte “bridge” gli davano un bel po di strada, ma gli ultimi anni hanno visto uno sviluppo del sistema “Evil” (Electronic Viewfinder Interchangeable Lens altro nome con cui sono conosciute le mirrorless) incredibile toccando dei livelli qualitativi sia in campo fotografico che in quello video di tutto rispetto.

Storia

Vi voglio raccontare in breve il passaggio evolutivo che c’è stato nel sistema Mirrorless, dalla prima fotocamera lanciata sul mercato da Epson con il modello R-D1 uscito nel 2004,

The Epson R-D1 with a Leica lens

The Epson R-D1 with a Leica lens (Photo credit: Wikipedia)

passando per la Leica M8 presenta dopo due anni, fino ad arrivare al 2008 quando venne introdotto il sistema Micro quattro-terzi sviluppato e lanciato congiuntamente da Panasonic e Olympus. Da qui visto il crescente interesse da parte del pubblico amatoriale prima e professionale poi, anche altre case hanno iniziato a sviluppare mirrorless e nel novembre 2009 Ricoh presenta la GXR, una fotocamera concettualmente diversa dalle altre in quanto presentava la possibilità di cambiare l’intera unità, composta da sensore e lente invece del classico obbiettivo. Poi viene il turno del colosso Sudcoreano Samsung che nel gennaio 2010 presenta la NX10, con un nuovo attacco proprietario denominato Samsung NX-mount, e nello stesso anno Sony annuncia le prime NEX: la NEX-3 e la NEX-5. Poi è la volta di Pentax che nel giugno del 2011  introduce la Q ed il sistema Q-mount, con a bordo un sensore da 1/2,3 pollici.

Ma la vera sfida al mondo reflex arriva con Fujifilm nel 2012 che dota la sua X-Pro1 di un sensore APS-C da 16.3 megapixel, una gamma ISO da 100 – 25600 e scatto a raffica da 6 FPS , insomma dei numeri di tutto rispetto come anche il prezzo che al momento del lancio si aggirava sui 1400€ solo corpo.

Fujifilm X-Pro 1

Fujifilm X-Pro 1 (Photo credit: Gnilenkov Aleksey)

I big del mercato fotografico degli ultimi anni Canon e Nikon presentano i loro modelli per ultimi, complice forse il successo ottenuto con i modelli reflex di fascia consumer che negli ultimi anni hanno spopolato. Nikon nel settembre 2011 presenta la Nikon 1, adottando anch’essa un nuovo sensore proprietario il Nikon CX e nel luglio del 2012 Canon presenta la EOS-M.

Sensori Digitali a confronto

Sempre per fare un po di chiarezza nel mondo dei sensori, Wikipedia ci da una mano con lo schema sottostante che mette in relazione le dimensioni dei vari sensori dal medio formato al 1/2.3″. Importante è anche tenere conto del fattore di ritaglio “Crop” che ogni sensore produce, sul lato sinistro della figura infatti è riportato il valore che poi andrà moltiplicato per ottenere la reale focale dell’obiettivo montato sulla macchina, riferito ovviamente al 35mm “full frame”, per esempio un 50mm montato su un sistema 4/3 moltiplicandolo per 2 (Crop factor) diventerà un 100mm.

Fonte Wikipedia

Mirrorless in pratica

Gli amici Wikipediani ci aiutano anche stavolta con questa immagine che praticamente racchiude la principale differenza tra i due formati e cioè la mancanza nelle Mirrorless del sistema di riflessione dell’immagine, costituito da specchio e pentaprisma, dove l’immagine entrante dall’obbiettivo viene riflessa (da cui il nome Reflex) permettendo l’acquisizione attraverso il mirino, ciò riduce notevolmente gli ingombri e i pesi.

English: Flange Focal Length (2 types; Single-...

English: Flange Focal Length (2 types; Single-lens reflex camera and Mirrorless interchangeable-lens camera) (Photo credit: Wikipedia)

 Reflex o Mirrorless ?

Veniamo dunque al punto con la domanda che ci eravamo posti all’inizio dell’articolo, la risposta non è semplice visto che dipende sopratutto da quale utenza sia a porsela. Sicuramente l’amatore proveniente da una compatta, troverà interessante la possibilità di poter cambiare l’ottica con il  sistema Mirrorless, mantenendo gli ingombri ridotti delle compatte. L’utenza professionale invece continuerà sicuramente ad utilizzare il sistema Reflex magari accoppiandolo ad una o più Mirorless comodissime nella street photography.

Conclusioni

Personalmente credo che una risposta assoluta non ci sia e per dire il vero neanche la domanda visto che  i due sistemi sono complementari e uno non esclude per forza l’altro, perciò non terminerò l’articolo con la solita lista dei pro e contro (che tra l’altro potete trovare sul web digitando reflex vs mirrorless sul motore di ricerca) ma semplicemente con le considerazioni che mi hanno convinto a prendere una Mirrorless. Oggi l’evoluzione tecnologica delle Evil ha portato ad ottenere delle foto di qualità eccelsa con prestazioni anche ad alti valori di ISO (che è il punto debole dei sensori di piccole dimensioni) molto soddisfacenti. Le differenze tra le varie case costruttrici vanno sempre più assottigliandosi e come per le sorelle maggiori, la reale differenza la fa il parco ottiche a corredo. Attualmente il sistema che vanta il maggior numero di lenti a disposizione è il micro 4/3 di Olympus e Panasonic con quasi una quarantina di obbiettivi, altri sono già in produzione e di prossima uscita, inoltre marchi come Leica, Sigma e Tamron per citarne alcuni hanno iniziato a produrre lenti micro 4/3, insomma un parco ottiche invidiabile e per tutti i gusti. Dopo aver valutato decine di recensioni e ascoltato il parere di chi possiede una Mirrorless ho optato per l’acquisto di una Olympus OM-D E-M1 accoppiata al M.ZUIKO DIGITAL ED 12‑40mm 1:2.8. Fin da subito c’è stato un feeling particolare, quasi come con una vecchia macchina che riprendi dopo tanti anni e ritrovi tutto al primo colpo, come se avessi continuato a scattare fino al giorno prima. Il 12-40 mm poi è un obiettivo esagerato, corrispondente a un 24-80 mm  in formato full frame ha una nitidezza eccezionale già alla focale minima e attualmente è il miglior obbiettivo zoom per sistema micro 4/3, come potete vedere anche dai test effettuati da DxO Mark.

Sia il corpo macchina che l’obbiettivo sono tropicalizzati, quindi non temono acqua freddo o polvere, l’ideale per le mie escursioni in montagna dove stresso particolarmente l’attrezzatura. Ora grazie elle dimensioni contenute, riesco ad inserire tutto nella pattina superiore dello zaino, rispetto alla D800 che con il 24-70 finivano nelle sacca interna assieme al resto dell’attrezzatura alpinistica.

Il video sottostante al minuto 5:13 dimostra la bontà della tropicalizzazione.

Per finire sulla destra qualche foto campione fatta in questa settimana di prove sulla E-M1. 

 

 

 

Sorry, the comment form is closed at this time.

HTML Snippets Powered By : XYZScripts.com